Il profano che entra per la prima volta in loggia, lo fa passando per un'apertura molto bassa, come si trattasse dell’ingresso di una grotta. O forse, si potrebbe ipotizzare, tale passaggio è da considerarsi un’uscita dalla caverna, anziché un ingresso? In ogni caso, di passaggio si tratta; così la morte è il passaggio a uno stato successivo, rispetto al quale tale passaggio è visto come nascita.
Guénon fa un’osservazione utile ai fini del discorso sul gabinetto di riflessione, riferendosi al viaggio di Dante attraverso l’Inferno: “questa discesa è come una ricapitolazione degli stati che precedono logicamente lo stato umano, che ne hanno determinato le condizioni particolari, e che debbono anche partecipare alla «trasformazione» che si compie; d’altra parte, essa permette la manifestazione, secondo certe modalità, delle possibilità di ordine inferiore che l’essere porta ancora in sé allo stato non-sviluppato, e che debbono essere esaurite da lui prima che gli sia possibile di pervenire alla realizzazione dei suoi stati superiori”. Anche il gabinetto di riflessione è quindi un viaggio iniziatico, assimilabile al labirinto di cui abbiamo parlato. E analogamente a Dante, i massoni si propongono di scavare oscure carceri al vizio e costruiscono templi alle virtù: essi sono lungo la Via, e questa Via ha una direzione, che dalle profondità della terra porta al Tempio. Tale movimento è dunque necessariamente non solo rettilineo ma, simbolicamente, dal basso verso l’alto.
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