sabato 3 maggio 2014

La Caverna Iniziatica (parte 4)


L’accesso alla caverna corrisponde dunque al rito di iniziazione; d’altronde, il termine stesso “iniziazione”, nella sua derivazione dal latino in – ire, contiene proprio il concetto di accesso. Questo accesso è un addio al mondo profano; almeno, così spera l’iniziato: egli simbolicamente muore al mondo, ma questa morte coincide con la sua seconda nascita. Per l’iniziato, la luce esterna e le tenebre della sua notte interiore subiscono quindi un ribaltamento: l’esterno è il luogo delle tenebre, il luogo dell’errare di chi si è perso nel labirinto; l’interno della caverna è invece il luogo in cui cercare la luce. A tal proposito, il versetto della luce (Corano, 24:35) dice che la luce di Allah assomiglia a “una nicchia in cui è una lampada”, che arde di un olio “che brilla anche se il fuoco non lo tocca”. Per costituire un primo parallelo con il simbolismo massonico, si rammenti che anche la Loggia è luogo “illuminatissimo”, e che il compagno “ha intravisto la stella fiammeggiante”, simbolo luminoso.

La caverna, luogo illuminato di luce propria, per la sua autonomia dall’esterno, è essa stessa immagine del cosmo, che tutto vi si riflette nella metà superiore e in quella inferiore. Essendo immagine del cosmo, ossia della manifestazione ordinata, in essa si riflettono le leggi che presiedono a questo ordine, leggi con cui è dunque possibile entrare in contatto. A differenza di chi si trova nelle tenebre esterne, dunque, l’iniziato potrà cercare di comprendere queste leggi e parteciparne attivamente, anziché patirle. Nel suo significato pieno, ciò equivale a porsi nel punto di intersezione tra l’asse verticale e il piano umano dell’esistenza: è portandosi a questo centro che si può entrare in contatto con l’asse e percorrerlo in senso ascendente. Nella caverna si compirà la maturazione spirituale fino alla realizzazione dei piccoli misteri, ovvero la rigenerazione psichica che realizza appieno le possibilità dell’individuo nell’ambito sottile della manifestazione. Nel microcosmo, essa rappresenta il centro interiore dell’individuo in cui, alla seconda nascita, succede la realizzazione.

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