Soffermandoci su questa sua funzione di
meta posta alla fine del labirinto, la caverna rappresenta quindi il centro
spirituale, verso cui tende il pellegrino? A conferma di questa ipotesi,
dell’accostamento caverna-centro, è l’associazione che si può fare fra la caverna
e il cuore. L’espressione “caverna del cuore”, che indica una cavità nel cuore
e quindi il cuore stesso, è identificata nei testi hindu come sede del
principio divino nell’uomo; essa rappresenta quindi il centro spirituale
dell’individuo. Tale identificazione è d’altronde perfettamente rispondente a
quanto troviamo nell’islam e nelle pratiche delle confraternite sufiche, in cui
il dhikru-l qalb è pratica tipica.
La corrispondenza della caverna con il
centro spirituale si può facilmente trasporre, dall’ambito individuale, a un
livello più generale: in questo caso, essa rappresenta la Via iniziatica. Essa è
il percorso che porta al centro non solo dell’uomo, ma del cosmo a cui l’uomo
si conforma; anche il pellegrinaggio, a cui abbiamo accennato in tema di
labirinto, è un viaggio al centro. Diciamo però che, posto a guardia e
protezione dell’ingresso, il labirinto rappresenta uno stadio che precede la Via
vera e propria: esso rappresenta le prove iniziatiche, che allo stesso tempo
costituiscono un ostacolo per chi non è in grado di oltrepassarlo, e
qualificano chi le supera come degno di accedere.